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1) Dizion. 5° Ed. .
BENE.
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BENE.
Definiz: Sost. masc. Quello che si desidera in quanto è conveniente alla natura umana, e che posseduto reca contentezza all'animo; e Quello che per se stesso si debbe eleggere in quanto è voluto da Dio, ed è utile a noi e all'umano consorzio.
Dall'avverb. bene usato sostantivam., se non dal sost. duenus o benus, che pare esistesse nell'antica lingua latina. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Ma quando al mal si torce, o con più cura, O con men che non dee corre nel bene, Contra il fattore adovra sua fattura.
Esempio: E Dant. Purg. appr.: Altro ben è, che non fa l'uom felice, Non è felicità, non è la buona Essenzia, d'ogni ben frutto e radice.
Esempio: S. Ag. C. D. 3, 163: Il fine del bene è chiamato quello, al quale quando l'uomo giugne è beato.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 83: Quanta fatica, messer Alessandro, Hanno certi filosofi durata.... Per dichiararci qual sia 'l sommo bene, E la vita felice alma e beata.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 61: Signor, non sotto l'ombra, in piaggia molle, Tra fonti e fior, tra ninfe e tra sirene, Ma in cima all'erto e faticoso colle Della virtù riposto è il nostro bene.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 210: Proprio valor non hanno Gli altri beni in se stessi; e li fa grandi La nostra opinion.
Definiz: § I. Per tutto ciò che è utile o di giovamento. –
Esempio: Vill. G. 1: Le avversitadi sostengano con forte animo a bene e stato della nostra repubblica.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 282: E molto bene ne può nascere e seguire.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 19: Il maestro Gabbadeo, udito l'amico suo, gli disse: io veggo certo che tu mi di' il mio bene e quello che serebbe l'onor mio.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 411: È conclusione comune di tutti i savi, che a Dio piacciano sommamente le libertà delle città, perchè in quelle, più che in altra specie di governi, si conserva il bene comune.
Definiz: § II. Bene dicesi anche Ogni sorta di prodotto della terra e di cosa buona che si possegga e che si goda. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 151: Il guardiano, turbato di tanta fatuitade, e di tanto bene perduto, riprende molto aspramente frate Ginepro (qui parlasi di vivande).
Esempio: Zibald. Andr. 144 t.: Divenne fertile e fruttifera tutta Calidonia, e poi produsse copia d'ogni bene.
Definiz: § III. Nello stesso senso dicesi Ben di Dio. Onde Ogni ben di Dio usasi a significare Ogni cosa buona a possedersi e ad usarne. –
Esempio: Grazz. Comm. 179: So che voi dovete spendere del bene di Dio; come avete voi danari?
Esempio: Lipp. Malm. 1, 6: Ma che? siccome ad un che sempre ingolla Del ben di Dio, e trinca del migliore, Il vin di Brozzi, un pane e una cipolla Talor per uno scherzo tocca il cuore.
Esempio: Not. Malm. 1, 13: Del ben di Dio, delle più buone vivande, che i latini dicevano Iovis nectar.
Definiz: § IV. Bene, usato per lo più al plurale, significa Facoltà, Possessioni, Ricchezze. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Or puoi, figliuol, veder la corta buffa De' ben, che son commessi alla fortuna.
Esempio: Vill. G. 449: Iuda Scariot era camerlingo e spenditore de' beni lor dati per Dio.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 154: Il quale lui in tutti i suoi beni ed in ogni suo onore rimesso aveva.
Esempio: Cas. Pros. 2, 27: Finalmente ho ottenuto in Rota il mandato contro di lui e suoi beni.
Definiz: § V. Nello stesso senso dicesi Beni di fortuna o della fortuna. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 119: Fu una giovane, del corpo bella e di animo altiera, e di legnaggio assai gentile, de' beni della fortuna convenevolmente abbondante.
Esempio: Mann. Ist. Decam. 11: Smentiscono la replicata asserzione di questi scrittori i beni di fortuna che la famiglia di Boccaccio possedeva in Firenze.
Definiz: § VI. Beni stabili, o immobili, diconsi Tutti quegli effetti che non possono mutarsi di luogo, come case, poderi o simili; e Beni mobili quegli che fissi non sono e mutar si possono, come masserizie, contanti ec. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 42: A loro, sì come a legittimi suoi eredi, ogni suo bene e mobile e stabile lasciò.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 107: Avessero facultà di vendere o di cavare di Bologna tutti i mobili loro, nè fossero molestati nei beni immobili.
Esempio: Segn. B. Vit. Capp. 1: Fu mandato dal padre.... ad apprendere gli ordini e usanze mercantesche, colle quali i Fiorentini, che di beni immobili han poco, per lo più reggono la lor famiglia.
Definiz: § VII. Bene trovasi anche detto per Un oggetto posseduto, Una masserizia, Un arnese. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 87: Andò cercando per la casa,.... se fuoco o legne d'accenderlo trovasse; niuno bene vi trovò, perocchè era povero scudiere, e la sua magione parea la badia a spazzavento.
Esempio: Segn. B. Stor. fior. 48: Vennono in quel tempo a Genova.... duemila Spagnuoli, di quelli.... che vengono qua scalzi e quasi ignudi, e senza alcun bene.
Definiz: § VIII. Bene dicesi anche delle Opere buone, e delle Virtù. –
Esempio: Dant. Parad. 4: Io vo' saper se l'uom può soddisfarvi A' voti manchi sì con altri beni, Ch'alla vostra stadera non sien parvi.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 154: Voi sapete che la gente è più acconcia a credere il male che il bene.
Definiz: § IX. Bene adoperasi anche per Orazione, Preghiera fatta a Dio o a' Santi, o altra simile opera di religione. Onde in questo senso usasi il modo Far del bene. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 163: Se tu vuogli far dire messe, o altri beni, e vuoli dare del tuo avere, puoi tenere questo modo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 310: E di tante orazione.... sarete partecipe, per rimunerazione delle brighe ne avete avute, e perchè per l'ordinario siate (siete) in tutti li nostri beni.
Definiz: § X. E più specialmente dicesi di quelle che si fanno per suffragare le anime dei defunti. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 152: Molto meglio è da confortarti e pensare d'aiutare con orazione o con altro bene l'anima sua, se forse per alcun peccato commesso n'ha bisogno.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 216: Ditelo a Monsignor, chiedendo aita Per me, che mi farà del bene in morte; Meglio però se lo facesse in vita.
Definiz: § XI. Bene dicesi, per espressione d'affetto, anche della Persona amata; e si usa accompagnarlo col pronome possessivo Mio bene, Tuo bene, Suo bene, ec., o coll'aggiunto Caro bene, o altro simile. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 323: Dimmel, caro mio bene, anima mia, Quando tu vi verrai.
Esempio: Poliz. Rim. 2, 17: Che sarà della mia vita Se ti parti, o caro bene?
Esempio: E Poliz. Rim. 2, 111: Io ti mando il mio cor, dolce mio bene.
Esempio: Bern. Orl. 49, 53: Sol d'esser dal mio lato vostro amante, Ben mio, vi chieggo, e più non chieggo avante.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 42: M'insulta la germana, M'accusa il genitor, piange il mio bene, E tacer mi conviene.
Definiz: § XII. Sommo bene dicesi Iddio. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Lo sommo ben, che solo esso a sè piace, Fece l'uom buono a bene. E Parad. 14: Perchè s'accrescerà ciò che ne dona Di gratuito lume il sommo bene.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 96: Poi quel che duol più di tutt'altre pene È che tolto ne fu montar là dove Siede puro e perfetto il sommo bene.
Definiz: § XIII. Bene dell'intelletto fu pur detto da Dante Iddio. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Noi sem venuti al loco, ov'io t'ho detto Che tu vedrai le genti dolorose, Ch'hanno perduto il ben dello intelletto.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 85: Ch'hanno perduto il ben dell'intelletto, cioè Iddio, il quale è bene dell'intelletto umano, lo quale tanto è beato, quanto lui pensa e lui intende.
Definiz: § XIV. Persona da bene, che meglio scrivesi congiuntamente Dabbene, vale Persona proba, virtuosa. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 116: Oh, ve', chiacchiere! Uomo da bene, io vi posso far fede ec.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 438: Ci vennono dua donne da bene e di qualità, quale nel ragionare dissono come voi maritavi dua delle vostre figliuole.
Definiz: § XV. Persona per bene, dicesi di Persona fornita di buone ed oneste qualità.
Definiz: § XVI. A bene, coi verbi Andare a bene, Venire a bene, Condurre a bene, Riuscire a bene, e simili, vale Andare, Venire ec. a buon fine, a buona riuscita, a esito felice. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 70: Giusto giudicio,.... che non vada a bene quello che non vien di bene.
Esempio: Fior. Virt. 89: Il decreto dice: non va mai a bene quello che è acquistato da male.
Esempio: Cant. Carn. 1, 123: Ma il ciel benigno ci ha tal don concesso, Che a ben d'ogni periglio usciti siamo.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 48: Acciochè senza sospetto noi potessimo condurre a bene i nostri figliuoli.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 393: Imperò, sendo la cosa vostra a questo termine, che potrebbe forse uscire a bene, vedete.... di non vi pregiudicare.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 156: Non penso mai più impantanarmi in simil fanghi, donde non esce a ben se non chi è uno stivale affatto.
Definiz: § XVII. E detto dei feti, coi verbi Partorire a bene, Condurre, Venire, e simili, vale Nascere felicemente, Non abortire. –
Esempio: Stor. Mos. 12: Madonna, io abbo una mia vicina, che è del popolo di Dio, che si scipoe l'altrieri, e non giunse a bene lo suo frutto.
Esempio: Bocc. Laber. 44: Quanti parti per questo, mal lor grado venuti a bene, nelle braccia della fortuna si gittano.
Esempio: Morell. Cron. 250: La prima volta si sconciò.... in una fanciulla femmina; dipoi ne fece due femmine a bene.
Esempio: Varch. Suoc. 4, 5: Molto mi rallegro che ella abbia partorito a bene, e sia maschio.
Definiz: § XVIII. Detto di semi o di piante, col verbo Venire o simili, vale Allignare, Crescere, Prosperare. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 158: Quello [seme] che venne a bene, fu pur una parte.
Definiz: § XIX. A bene, e più comunemente A fine di bene, coi verbi Dire a fine di bene o Fare a fine di bene, vale Dire o Fare alcuna cosa con intendimento di cagionare un bene. –
Esempio: Acc. Lett. 196: A fine di bene credo lo facessino.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 37: Pare a queste balorde, come l'hanno Detto di fare a fin di bene una Cosa, aver soddisfatto l'oste.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 3: Scendi tra i Franchi dunque, e ciò ch'a bene Colui dirà, tutto rivolgi in danno.
Esempio: Nell. Iac. Dottoress. 2, 3: Io ve lo dico a fin di bene.
Definiz: § XX. Per bene, col verbo Fare per bene, Dire per bene, o simili, vale lo stesso che A fin di bene. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 100: Credi che ti piace; io per me il dico per bene.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 31, 410: E per bene si fe'.
Esempio: Savonar. Pred. 15: Altri li sa mille anni che 'l si venga alle mani, chi per bene e chi per male; e dicono: quando? quando?
Definiz: § XXI. Aver bene, e anche Ben avere, vale Aver quiete, riposo, tranquillità. –
Esempio: Bern. Orl. 44, 36: E giorno e notte mai non avea bene, Sempre languendo e sospirando in pene.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 81: Che ci ha? che è stato? sempre tu mi vieni A sconturbare, s'io ho bene. T. Che Ne poss'io far, se la fortuna ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 22: E più cerco di farmi ben volere, Più quelli non mi lascian ben avere.
Definiz: § XXII. Aver bene con uno, vale Star d'accordo con esso, Non avere per cagion di lui alcun disturbo. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 217: Non gli trarrebbe dal capo tutto il mondo, che per altro che per male vi si venisse, e non avrei ben con lui di questo anno.
Definiz: § XXIII. Dicesi anche di chi ne dia cagione di star con l'animo inquieto: Non se ne ha bene, Non se ne può aver bene, e simili.
Definiz: § XXIV. Aver per bene, vale Tener caro, Aggradire, ed anche Prendere in buona parte. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 55: Iddio a questi cotali mostrerà come ha per bene la loro ambizione.
Esempio: Senec. Declam. 205: Dimostri non avere per bene ch'io l'abbia campato.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 272: Il principe ebbe molto per bene così onorato servigio.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 31, 287: Mostrando avere molto per bene il nostro parlare.
Esempio: Car. Lett. ined. 2, 159: E per questo avrebbe caro di saper chiaramente l'animo suo, perchè in tutti i casi l'avrà per bene.
Definiz: § XXV. Far bene ad alcuno, e più comunemente Far del bene, ad alcuno, vale Beneficarlo. –
Esempio: Machiav. Rim. 391: Il mio tacere Nasce, non già perch'io non sappia appunto Quanto ben fatto m'hai, quanto piacere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 105: S'tu vorrai far del bene ad Alessandro, E' sarà d'altro che di duo bugie; Lasciagli la tua dote.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 76: Il qual, oh gran vergogna! Avendo a far del ben a un cortigiano, Lo farà al segretario.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 22: Lo so, lo so, donde tant'odio viene,.... Per aver fatto lor sempre del bene.
Definiz: § XXVI. Far del bene, vale anche Far profitto, Avvantaggiarsi. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 65: Già so io Che voi altri [medici] non fate ben se non Del mal d'altrui.
Esempio: Dav. Tac. 1, 319: Costui benchè scrivesse, i barbari non si guardare, ed esservi da far del bene, gli fu comandato non uscisse, e aspettasse più gente.
Definiz: § XXVII. Far del bene bellezza. –
V. Bellezza, § VII.
Definiz: § XXVIII. Pensare a bene, dicesi del Far buon concetto di un fatto o di una persona; e spesso usasi per contrapposto del modo contrario Pensare a male. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 162: O sciaurato! ecco a pensare a male! G. A mal pensate voi, io penso a bene.
Definiz: § XXIX Pigliare in bene o Prendere in bene, vale Prendere in buon senso. –
Esempio: S. Ag. C. D. 5, 184: Alcuni credono che altro sia dilezione, ovvero carità, ed altro sia amore; però che dicono che la dilezione sempre si dee pigliare in bene, e l'amore in male.
Definiz: § XXX. Pigliare per bene o Prendere per bene, vale Prendere in buona parte, Aggradire. –
Esempio: Plut. Vit. 45: E Cato pigliò per bene la cortesia della gente.
Definiz: § XXXI. Voler bene ad uno, vale Amarlo, Portargli affezione. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 245: Deh! dilmi per quanto ben tu mi vuogli.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 223: E dicovi ancora così, che se altro non mi vi facesse voler bene, sì vi vo' bene, perchè veggio ec.
Esempio: Med. Aridos. 1, 5: Almanco, non gli voless'io tanto bene!
Esempio: Cecch. Comm. ined. 166: A giudizio mio, e secondo Che mi mostrò l'alterazion del polso, O la vostra figliuola gli vuol bene Fuor di modo, o la l'odia a morte.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 330: Li ho ordinato lo visiti a mio nome, almanco una volta il dì: chè so quanto bene si vogliano.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 5: Addio, signor Vincenzo, vogliatemi bene.
Definiz: § XXXII. Voler tutto il suo bene ad uno, o Volergli un ben dell'anima, vale Amarlo quanto si può amare, tenerissimamente. –
Esempio: Bocc. Teseid. 12, 83: Sì si rimase, e con sommo conforto Quel possedendo che più gli piacea, Ed a cui tutto il suo ben volea.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 72: Ed io, che già l'avea sul calendario, Gli voglio in quanto a me tutto il mio bene.
Esempio: Fag. Comm. 7, 40: Allora mi vorrà tutto il suo bene.